Il caffè è da sempre fonte di ispirazione di poeti, scrittori e anche registi. Non è un caso infatti che questa bevanda sia stata la protagonista di diversi film che hanno fatto la storia del cinema. Dai grandi classici della commedia italiana fino ai colossal dell’industria hollywoodiana, il caffè può considerarsi come una vera e propria componente fondamentale a cui i più grandi registi non possono rinunciare.

Scopriamo insieme in questo articolo come si è sviluppato nel corso della storia il rapporto fra il caffè e il cinema.

Cinema e caffè: una storia italiana

Il nostro paese è la patria del caffè e per gli italiani rappresenta qualcosa di più di una semplice bevanda. Si tratta infatti di un’abitudine che riguarda più di 15 milioni di italiani ed è un marchio di fabbrica del bel paese. Ma il caffè è stato un elemento essenziale anche del nostro cinema: dall’epoca d’oro del film italiano degli anni sessanta fino ad oggi, gli sceneggiati in cui la bevanda è stata protagonista sono davvero tanti. Come non ricordare, ad esempio, il celebre film Divorzio all’italiana del 1961, in cui il caffè fa’ da sfondo alla storia ideata dagli sceneggiatori Ennio De Concini, Alfredo Giannetti e dal regista Pietro Germi. La commedia narra del barone Fefe Cefalù, interpretato da uno straordinario Marcello Mastroianni, che innamorato della sua giovane cugina, tenta di liberarsi di sua moglie che, però, lo adora al punto tale da portargli puntualmente ogni mattina una buona tazza di caffè a letto.

Tra i titoli più celebri è da menzionare anche Cafè Express del regista Nanni Loy, realizzato nel 1980, in cui il protagonista, interpretato da Nino Manfredi, si aggira tra le carrozze dei treni cercando di vendere in maniera abusiva il caffè in thermos ai viaggiatori. Come dimenticare poi la celebre scena del film Pensavo fosse amore… invece era un calesse, in cui Massimo Troisi, nei panni di Tommaso, dopo aver bevuto il caffè offerto dalla sorella del suo amico, follemente innamorata di lui, scopre che alla bevanda è stata aggiunto del veleno per topi. 

La bevanda è stata d’ispirazione anche a Camillo Mastrocinque, regista della Banda degli onesti, in cui il protagonista Totò, tra un caffè e l’altro, cerca di convincere l’amico Peppino a “passare dalla parte del ragioniere Casoria” e compiere una truffa, come vendetta alle ingiustizie della società. Una metafora del sistema capitalistico che il comico napoletano fa attraverso il caffè.

Il caffè nel mondo del cinema internazionale

Se la bevanda è stata d’ispirazione per i più importanti registi italiani, nondimeno essa è stata utilizzata anche dai registi dei più grandi sceneggiati mondiali. Tra i film più celebri della storia del cinema in cui il caffè è protagonista c’è sicuramente C’era una volta in America, in cui l’attore protagonista, Robert De Niro, in una scena passata alla storia, mescola la tazzina per più di un minuto. Il genio di Sergio Leone utilizza la bevanda come unico antidoto al mal d’amore di cui soffre il protagonista a seguito della partenza della sua amata. Una scena semplice ma al tempo stesso con un forte carico emotivo, senza dialoghi, in cui l’unico rumore è rappresentato dal cucchiaino che gira nella tazza.

Il regista Jim Jarmusch ha invece dedicato al caffè un intero film realizzato attraverso 11 cortometraggi, in cui si racconta il piacere derivante da una pausa fatta con la bevanda. Il film si intitola Coffee and Cigarette e tra i protagonisti c’è anche l’italiano Roberto Benigni.

Il caffè nelle serie TV

Il caffè è stato spesso utilizzato anche nelle serie TV, come ad esempio Friends, la sit-com statunitense che racconta le avventure di sei amici che ogni giorno si ritrovano nella caffetteria Central Perk, al centro di Manhattan.

Tra le serie più recenti invece c’è Emily in Paris, in cui il caffè fa’ da sfondo alle avventure della giovane protagonista Emily, che tra le vie di Parigi è solita sorseggiare insieme alla amiche la bevanda nelle caffetterie più importanti della capitale francese.