Guida completa alle tipologie di caffè italiano

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L’Italia è senza dubbio la patria del caffè. Nel Belpaese, infatti, sono nate gran parte delle varietà della bevanda che ad oggi sono diffuse nel resto del mondo. In questo articolo cercheremo di fornire una vera e propria guida a tutte le tipologie di caffè italiano.

Espresso e caffè normale

Spesso confusi tra loro, il caffè normale e l’espresso rappresentano due tipologie della bevanda diverse, anche se ricadono a tutti gli effetti nella categoria di caffè italiani. Ad ogni modo, sono sicuramente tra le più diffuse e consumate. D’altronde sono anche facili da preparare: nel primo caso basta infatti una semplice caffettiera mentre l’espresso può essere consumato in qualsiasi bar.

Decaffeinato

Sempre più diffuso negli ultimi anni, il decaffeinato è la soluzione perfetta per chi non può assumere troppa caffeina ma non vuole rinunciare al piacere quotidiano di una buona tazzina di caffè. Questa tipologia di bevanda viene preparata attraverso l’estrazione della caffeina dal chicco crudo, ovvero non ancora sottoposto alla tostatura. Dopo essere trattato con un procedimento esattamente uguale a quello del normale caffè, si può degustare una bevanda innocua per la salute e al tempo stesso molto gustosa.

Latte macchiato

Il latte macchiato viene realizzato con uno strato di crema di latte e caffè espresso e viene generalmente servito in un bicchiere alto in vetro. Per ottenere un buon risultato bisogna far prevalere la quantità di latte, che deve attestarsi tra le 200 e le 240 ml. L’espresso, invece, deve essere aggiunto al termine della preparazione. Inoltre, bisogna fare attenzione a montare il latte in modo giusto, in maniera tale da non creare bolle d’aria che possono compromettere la qualità della crema. A tale scopo, si consiglia di utilizzare latte intero vaccino, caratterizzato da un contenuto di grassi e proteine intorno al 3%.

Caffè corretto

Un’altra tipologia di caffè italiano è rappresentata dal caffè corretto, ovvero un espresso costituito da qualche goccia di rum, bails, sambuca e grappa. Nel sud Italia, invece, si è soliti aggiungervi dell’anice, che permette di fornire alla bevanda un gusto più pungente. Ad ogni modo, indipendentemente da cosa si aggiunge, è importante non zuccherare mai il caffè corretto, altrimenti si rischia di comprometterne il gusto. Allo stesso tempo, ci sono alcuni liquori che vanno assolutamente evitati, come ad esempio quelli fruttati o aromatizzati al limone. Solitamente viene consumato come drink a seguito di una scena particolarmente abbondante, in quanto favorisce la digestione.

Caffè lungo

Spesso confuso con il caffè americano, il caffè lungo è una specialità tutta italiana. Così come preparato oltreoceano, anche in questo caso si aggiunge dell’acqua per allungare, ma a differenza dell’americano, non viene aggiunta alla fine. Rispetto alla tipologia di caffè che si può trovare nelle grandi catene statunitensi, la versione italiana è meno diluita.

Caffè macchiato caldo

Il caffè macchiato caldo è molto semplice da preparare, ma bisogna comunque fare attenzione ad una serie di fattori per ottenere un risultato migliore. Nello specifico, per fornire una temperatura omogenea al caffè e alla schiuma di latte, questi due elementi devono essere rigorosamente realizzati nello stesso momento o quasi. Questa tipologia di bevanda è caratterizzata da un’aroma molto intenso e dalla cremosità del latte.

Caffè ristretto

Il caffè ristretto ha caratteristiche molto simili ad un normale caffè, ma in esso è presente meno acqua. Tale fattore contribuisce a rendere il sapore più concentrato. In genere, viene utilizzato quando si ha poco tempo a disposizione, in quanto per consumarlo basta un solo sorso. Inoltre, può essere molto utile anche dopo i pasti, in quanto aiuta la digestione e il suo gusto amaro fornisce una sensazione di maggiore leggerezza. Viene anche utilizzato per combattere il problema dell’alitosi.

Cappuccino

Chiudiamo la nostra selezione delle tipologie di caffè italiano con quella che è probabilmente la più conosciuta nel mondo. Stiamo parlando del classico cappuccino, una vera e propria istituzione della cultura del nostro paese. Per la sua preparazione è necessario avere cura nella scelta del latte, il quale deve essere caratterizzato dalla presenza di almeno il 3% di proteine e il 3,5% di grassi, in maniera tale da ottenere una schiuma perfetta. Allo stesso tempo va valutata anche la temperatura del latte, che deve attestarsi intorno ai 5 gradi. In questo modo sarà possibile ottenere una schiuma più omogenea e gustarsi al meglio la bevanda.