Il caffè valdostano è una bevanda tradizionale della Valle d’Aosta che vale la pena di assaggiare almeno una volta nella vita. Le sue origini sono molto antiche: alcune fonti storiche le fanno risalire a cavallo tra il XVI e XVII secolo. Sono tante le curiosità legate a questa particolare bevanda, a partire dal modo con cui si beve.
Cos’è il caffè alla valdostana
Con caffè valdostano (o alla valdostana) una particolare varietà di caffè caratterizzata dalla presenza di diversi aromi e alcuni ingredienti specifici, come ad esempio la grappa. Una volta preparata, il caffè viene servito all’interno di un curioso contenitore, generalmente realizzato in legno. In Valle d’Aosta viene chiamato grolla o coppa dell’amicizia. Più in avanti cercheremo di approfondire meglio questo oggetto della tradizione. Ora, invece, vediamo quando e come nasce il caffè valdostano.
Le origini del caffè alla valdostana
Come già accennato all’inizio, le origini del caffè valdostano sono datate tra il XVI e il XVII secolo. La varietà nacque chiaramente in Valle d’Aosta, ma si diffuse nel giro di poco tempo in tutta Europa. In particolare, alcune testimonianze storiche indicano Cogne come luogo di nascita.
Molto probabilmente, il motivo principale alla base della sua diffusione deve essere cercato nelle sue capacità di riscaldamento. Con il passare del tempo, però, il caffè valdostano è diventato un vero e proprio simbolo della tradizione locale.
La coppa dell’amicizia
Uno dei simboli legati al consumo della bevanda che stiamo trattando oggi è la cosiddetta coppa dell’amicizia. Si tratta di un oggetto che negli anni è diventato un classico dell’artigianato valdostano. Consiste in un contenitore in legno intagliato, caratterizzato dalla presenza di alcuni beccuccio, dai quali poter sorseggiare la bevanda. Generalmente, il legno scelto per la sua realizzazione è acero o in noce, in quanto tali materiali sono perfetti per far esaltare il sapore e la resistenza al calore.
Ma perché si chiama coppa dell’amicizia? Il motivo alla base di questo particolare nome risiede nella caratteristica più importante del caffè valdostano, ovvero quella di essere uno strumento di condivisione sociale. La bevanda infatti è diventata negli anni un vero e proprio rito a cui non si può rinunciare.
Curioso è anche il modo con cui viene bevuta: la tradizione vuole che ogni commensale sorseggi il caffè dalla coppa per poi farlo girare in senso orario per più giri. Inoltre, la scaramanzia ci dice anche che la coppa non deve essere mai appoggiata sul tavolo.
La coppa dell’amicizia non deve essere confusa con la grolla, la quale consiste in un calice di vino con forma e dimensioni diverse.
Come si prepara il caffè valdostano
Vediamo ora come realizzare la bevanda. Per prima cosa, bisogna procurarsi un ingrediente fondamentale, ovvero il Genepì. Si tratta di un liquore tipico della Valle d’Aosta e del Piemonte, realizzato a partire dalla macerazione in alcool di artemisie alpine. Si procede quindi all’infusione prolungata in soluzione idroalcolica a freddo e vi si aggiunge sciroppo di zucchero. La gradazione si attesta tra i 30° e 42°.
Le sue origini sono molto antiche e probabilmente veniva utilizzato inizialmente come digestivo. Nel 2012 ha acquisito anche il riconoscimento dell’indicazione geografica.
Tornando alla preparazione del caffè alla Valdostana, bisogna aggiungere al Genepì anche grappa, zucchero, cannella, limone, arancia e chiodi di garofano. Il caffè da utilizzare deve essere realizzato con la moka. A questo punto, una volta pronto, la bevanda deve essere versata nella coppa dell’amicizia. Non è però ancora pronta per essere bevuta. Infatti, bisogna aggiungerci, oltre alla grappa e il Genepì, anche le scorze e i chiodi di garofano. Dopodiché, bisogna metterci anche lo zucchero.
Una tecnica di preparazione antica prevede anche il cospargimento dello zucchero e della grappa direttamente sul beccuccio. A questo punto, si è quasi pronti per servire la bevanda, non prima però di averla messa sul fuoco per qualche minuto.
Per ottenere sempre un buon risultato, è fondamentale ricordarsi sempre di non lavare la coppa dell’amicizia con l’acqua, altrimenti si rischia di rovinarne le caratteristiche e di compromettere il sapore finale della bevanda. Meglio pulirla con un semplice panno umido.